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La questione se la sono posta i non occidentali (naturalmente) già una decina di anni fa.

Dunque da allora ad oggi:

  1. Il principale problema consisteva nell'impossibilità pratica di riprogettare l'intera struttura dei DNS;
  2. Dopo qualche anno di dibattiti, nel 2003 è stato definito lo standard "backward compatible" IDNA (Internationalizing Domain Names in Applications): un'applicazione IDNA compatible è in grado di effettuare conversioni dalla rappresentazione "restricted ASCII" a quella "non-ASCII" e viceversa (per es. un browser Web usa la versione restricted-ASCII per interrogare il DNS, ma presenta l'URL in lingua madre nella barra degli indirizzi);
  3. Da allora sono accettati i domini IDN (Internationalized Domain Names), che sono tutti quelli composti esclusivamente da labels a cui si può applicare con successo l'algoritmo IDNA di conversione "ToASCII";
  4. Dal 2004 già in Giappone si potevano registrare nomi di dominio internazionalizzati con estenzione .jp, successivamente anche i .info;
  5. Solo nel novembre 2007 un gruppo di lavoro dell'ICANN ha iniziato a lavorare agli altri TLD delle varie nazioni;
  6. Nel marzo 2008 infine l'IETF ha fondato un gruppo di lavoro per aggiornare il protocollo IDNA.

 

Detto questo resta che:

  1. Tutti i moderni browser fanno la traduzione tramite l'algoritmo IDNA citato e sono dunque compatibili: Mozilla 1.4 (con Firefox), Netscape 7.1, Opera 7.11 e Safari.Internet Explorer 7.0 e le URL APIs di Windows Vista offrono supporto nativo agli IDN; non è compatibile Internet Explorer 6 (ma esiste un plugin).
  2. C'è un grosso problema di sicurezza legato all'uso di omografi/omoglifi in situazioni di phishing o, meglio, per quello che è chiamato "homograph spoofing attack".Per esempio questo link che segue

    http://www.pаypal.com

    non vi porta al sito di paypal, perché al posto del carattere latin 1 "a" (Unicode U+0061) è stato usato il carattere cirillico "а" (Unicode U+0430), visivamente uguale.
    L'esempio vale per tutti i numerosi casi di somiglianza tra lettere o ideogrammi, etc...
    L'esempio citato è stato fatto dal gruppo Shmoo alla conferenza hacker Shmoocon, http://www.shmoo.com/idn/.

    (NB: dal novembre 2005, per sicurezza, Firefox riporta nell'URL il risultato della traduzione tramite l'algoritmo citato ToASCII)

 

Per finire:

  1. Si possono usare domini internazionalizzati, ma la comunicazione avviene attraverso l'uso dei relativi convertiti tramite l'algoritmo citato IDNA ToASCII e succede tutto a livello di browser (o in generale di applicazione client, ovvero il server manco lo sa che a lui è associato un nome Unicod-izzato/Internazionalizzato, perché lui è configurato per funzionare con la versione ASCII del medesimo dominio);
  2. Niente è definitivo, se ne discute ancora e il protocollo sarà aggiornato; ma sicuramente non si abbandonerà la compatibilità verso il basso.